Consapevolezza e Materia

È possibile essere consapevoli di ciò che è aldilà della consapevolezza? È possibile sapere che il sole continua ad esistere anche quando non ne sono consapevole?

In entrambi i casi non si può trascendere la consapevolezza. L’intrascendibilità della consapevolezza è fondamento della realtà. Ciò che esiste (ek – siste), ciò che esce dal nulla per ritornare nel nulla, è la materia che fa apparire la consapevolezza, è apparenza o manifestazione della consapevolezza.

In quanto apparire, diviene secondo il prima e il dopo; il meno e il più; il nulla e l’ente. È l’apparire che diviene; e l’apparire è proprio questo venire dal nulla verso l’essere. Questo apparire o divenire apparente si predica (secondo la credenza del senso comune) della consapevolezza, per cui si dice che diventiamo consapevoli, oppure che la consapevolezza è epifenomeno della materia, prodotta dal cervello: manifestazione complessa dei neuroni cerebrali.

Non è la consapevolezza prodotta dalla materia (o stati fisici), ma viceversa. È la materia che è apparenza della consapevolezza, e questa filtra e fa trasparire (appunto: apparire-attraverso) la consapevolezza. La consapevolezza non diviene e non esiste, ma semplicemente “è”.

Immutabile è la consapevolezza, eternamente presente in ogni istante. Essa appare nel passaggio dal nulla all’essere in cui la materia consiste, per cui esiste. La materia manifesta la consapevolezza a tal punto che è sorta la credenza (opinione) che da essa provenga la consapevolezza; mentre la materia non genera la consapevolezza. È apparenza.

Ne segue che non è la consapevolezza che è nella materia, o la mente che è nel cervello, ma è la materia nella consapevolezza e il cervello nella mente. Così, propriamente, non è l’anima che risiede nel corpo, ma è il corpo nell’anima. “Sebbene le cose corporali (soltanto) si dicano essere in altre come il contenuto nel contenente, quelle spirituali però contengono le cose in cui si trovano: così l’anima contiene il corpo. Quindi anche Dio è nelle cose come contenente le cose. Tuttavia, per una certa analogia con le cose corporali, si dice che tutte le cose sono in Dio, in quanto che Dio le contiene” (STh I q. 8 art. 1, ad. 2). Non è Dio che è nel mondo, ma il mondo è in Dio. La materia è nella consapevolezza.

4 pensieri riguardo “Consapevolezza e Materia

  1. Gentile Gasperini,
    Nel mio libro appena uscito ” Da Realtà a Verità”, metto in guardia dalle parole astratte, sempre ambigue, perché ognuno di noi le associa a significati diversi.
    Così succede che si può scrivere qualcosa e subito dopo il contrario, senza manco accorgersene. Come:
    Quote: con
    , è la materia che fa apparire la consapevolezza, è apparenza o manifestazione della consapevolezza.
    E poco dopo:
    Quote:
    Non è la consapevolezza prodotta dalla materia (o stati fisici), ma viceversa. È la materia che è apparenza della consapevolezza, e questa filtra e fa trasparire (appunto: apparire-attraverso) la consapevolezza.
    ??!!!!!!!!!

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    1. L’apparenza della consapevolezza: distinzione tra genitivo oggettivo e genitivo soggettivo.

      La materia fa apparire la consapevolezza come quando noi vediamo qualcosa attraverso un vetro colorato. I colori di ciò che vediamo
      non sono del qualcosa ma del vetro attraverso cui noi vediamo. Così la materia fa apparire, manifesta la consapevolezza (apparenza “della consapevolezza”, gen. oggettivo = GO). L’apparenza della materia (GO) non è originaria. Questa si fonda sulla consapevolezza che originariamente appare. L’apparire della consapevolezza – distinto da quello della materia – è soggettivo (GS). L’apparire (originario) della consapevolezza (gen. soggettivo) rende capace la materia perché questa faccia apparire (a un livello derivato o secondario, e dunque oggettivo) la consapevolezza. Ma in quello livello secondario o oggettivo la consapevolezza sarà vista attraverso l’interfaccia della materia, per cui si è soliti attribuire alla consapevolezza proprietà materiali (spazio/tempo/movimento) che non le sono proprie. Ciò che è proprio della consapevolezza è l’autocoscienza. L’apparire della consapevolezza (GS) fonda la materia come apparenza della consapevolezza (GO). Non è la materia che produce la consapevolezza, non è dalla materia che emerge la consapevolezza, ma è dalla consapevolezza che questa emerge. La materia fa apparire “mediatamente” e “oggettivamente” la consapevolezza, ma non la produce. Così come un cellulare non produce il campo (di connessione) ma lo rileva soltanto, cioè lo fa apparire (apparenza del campo, GO). Che si dia campo, che vi sia apparenza del campo (GS), nn è prodotto dal cellulare. Il cellulare semplicemente lo rende visibile, lo fa apparire.

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  2. Panpsichismo cosmico?
    Kastrup?
    Ho difficoltà a cosiderare la consapevolezza, caratteristica Umana, come caratteristica, sia pur derivata, della Materia, che cmq andrebbe definita. Chiedo scusa ma nn ho il tempo di conoscere tutta la tua ENORME produzione!
    Io credo di essere riuscito a concentrare in sole 100 pagine il Tutto.

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  3. Infatti non si tratta di questo. La consapevolezza di cui parlo è trans-personale. Non è la “mia” consapevolezza che è nella materia o dentro la materia; non è la coscienza che è dentro il cervello (= MATERIA). Le cose non “HANNO” consapevolezza ma SONO nella consapevolezza “trans-personale” che viene “esperita” (dunque, vissuta, percepita, etc..) dalla prospettiva del proprio corpo. La consapevolezza trans-personale vissuta “a-partire-dal” corpo è colta come la “mia” consapevolezza. La cosiddetta “materia” non ha alcuna consapevolezza, così come i tuoi pensieri e le tue emozioni “NON” hanno consapevolezza, ma sono nella consapevolezza. Quando attraverso il corpo vivo la consapevolezza trans-personale (o cosmica) in cui sono questa viene poi pensata come “materia” o “mondo esterno” rispetto a ciò che identifico come “mia” consapevolezza o mente. Ripeto: le cose non hanno consapevolezza ma sono nella consapevolezza cosmica e questa quando è colta dal punto di vista del corpo appare come mondo esterno (materia, mondo oggettivo) e mondo interno (mente, mondo soggettivo).

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