In Spirito e fuoco

“Se non è passione, e non brucia, non hai vissuto.” (Diana Vreeland)

Diana Vreeland era una giornalista ed editrice di moda franco-americana. Ha lavorato per la rivista di moda Vogue e per il Metropolitan Museum of Art di New York.

Essere umani significa essere consumati dalla fiamma di una passione. Può essere un’attività, una persona o qualcos’altro. I greci lo chiamano “eros” questa fiamma: un amore, un lavoro, una relazione, un abbraccio, qualcosa che brucia e consuma la nostra vita.

In ogni cellula del nostro corpo e nel DNA stesso delle nostre anime soffriamo per qualcuno o qualcosa che non abbiamo ancora conosciuto. Semplicemente siamo esseri fatti per desiderare.

Sentiamo quel fuoco, il fuoco della passione! Ma è anche un fuoco di dolore, dolore dentro di noi. Desideriamo ardentemente ma soffriamo perché non riusciamo a spegnere quella sete e quella fame d’amore nei nostri piccoli bisogni e quotidiane voglie.

    “Mettimi come sigillo sul tuo cuore,

     come sigillo sul tuo braccio.

Perché l’amore è forte come la morte,

     e l’ardore è implacabile come l’aldilà.

Le sue fiamme sono lampi di fuoco,

     un bagliore senza fine.

Le acque del diluvio non possono spegnere l’amore,

     né i torrenti possono sommergerlo.

Se uno desse tutte le sue ricchezze per amore,

     sarebbe guardato con disprezzo.

(Cantico dei Cantici, cap. 8)

Il fuoco dell'”amore” e il fuoco del “dolore” sono sempre uniti. Nessun amore senza dolore; nessun eros senza perdita. “Perché l’amore è forte come la morte.”

“La mia convinzione – dice Richard Rohr – è che le due vie universali per la salvezza sono il grande amore e la grande sofferenza”.

Il fuoco dentro di noi viene dal modo in cui Dio ci ha creati e agisce in noi, vale a dire, Dio ci fa desiderare l’infinito per cui siamo di fatto insoddisfatti di tutto il resto. Siamo fatti per quell’ampio abbraccio divino e siamo inquieti finché non siamo consumati dalle fiamme di quel fuoco ardente dell’amore di Dio.

Nelle sue Confessioni sant’Agostino dice: “Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. Desideriamo appartenere e apparteniamo solo a colui con cui siamo Uno. DIO.

Sì, il fuoco che è dentro di noi non si spegnerà mai quando abbiamo trovato il partner giusto, il lavoro giusto, la città giusta, il gruppo giusto di amici e il giusto riconoscimento, persino – lasciatemelo dire – la religione giusta. Ma saremo sempre in fiamme, finché la fiamma dell’infinito ci consumerà.

Strana figura quella di Giovanni Battista. Suo padre era un sacerdote e lavorava al Tempio di Gerusalemme. Giovanni avrebbe potuto seguire la vocazione del padre, ma invece non l’ha fatto.

Come mai? Sebbene Zaccaria e sua moglie Elisabetta fossero irreprensibili riguardo alle cose di Dio, erano senza figli. Una vita fedele ma infruttuosa. Non avevano figli, né futuro.

A Giovanni non è bastato il focolare di casa.
A Giovanni non è bastato il calore dei suoi amici.
A Giovanni non è bastata la rassicurazione di una religione.

Giovanni non solo lasciò la sua casa, ma abbandonò il Tempio, lasciò le liturgie del Tempio, con i suoi animali macellati, il sangue versato, le carcasse bruciate sull’altare del Signore con il loro odore, e se ne andò solo nel deserto.

Preferì il deserto di una vita austera. Decise di esporsi a quella “fiamma intollerabile ma amorosa” che ardeva dentro e nel profondo del suo cuore.

Quel fuoco, quella fiamma di passione per Dio, non poteva spegnersi semplicemente all’interno di una “famiglia”, di una buona “compagnia”, di una “religione” o di un “tempio”. Giovanni aveva bisogno dell’ampio spazio di un deserto, dove gridare quel desiderio inestinguibile di Dio.

Prestiamo attenzione! Nel testo originale greco non è detto che Giovanni predica, ma “κηρύσσω” che significa annunciare come fa un araldo, cioè gridando come una tromba nel deserto. Dal deserto della sua vita, Giovanni grida: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.

A tutti, pii o miserabili, Giovanni si rivolgeva con la stessa e unica passione. Prepara il tuo cuore alla fiamma del Signore, fiamma senza fine del Signore.

Giovanni si è lasciato alle spalle le mura del Tempio ed è entrato nell’ampio spazio del suo cuore. Il deserto.

E così, ha cominciato a fare breccia nel cuore di coloro la cui vita era stata portata via da troppe dipendenze e lasciate insoddisfatte. “Perciò ogni albero che non fa buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco”.

Un albero ha bisogno di spazio per attecchire, ha bisogno di terra per vivere.

Qualunque cosa limita e blocca il desiderio di Dio in te, ciò impedirà che il tuo albero possa portare i frutti che ti aspetti dalla tua vita. Una vita forse veritiera e giusta, ma infruttuosa.

Lascia andare tutte le aspettative che rendono il tuo cuore solo più assetato e affamato, e arrendi la tua vita all’eterno Amore di Dio. Il fuoco inestinguibile di Dio consumerà tutto ciò che mette in pericolo la tua vita, impedendoti di crescere radicato nel desiderio divino. Quel desiderio che ti chiama ad appartenere solo a Lui. Tutto Uno con Dio.

“Se non è passione, e non brucia, non hai vissuto.” (Diana Vreeland)

Tra le mura di un austero chiostro, Teresa di Lisieux trascorse gran parte della sua vita. Ma ha vissuto intensamente, consumata dalla fiamma del Divino Amore. Questo è ciò che lei stessa racconta:

“Pochi giorni dopo essermi arresa all’Amore di Dio, mi trovavo nel coro della cappella, quando mi sentii improvvisamente ferita da un dardo di fuoco così ardente che credetti di dover morire. Non so come spiegare questo trasporto; non c’è paragone per descrivere l’intensità di quella fiamma. Sembrava che una forza invisibile mi avesse immerso completamente nel fuoco. . . Ma oh! che fuoco! che dolcezza!”

Un pensiero riguardo “In Spirito e fuoco

  1. che sia la mia preghiera : il mio cuore solo più assetato e affamato …. mi arrendo.. sia la mia vita arresa all’eterno Amore di Dio. Il fuoco inestinguibile di Dio consumi tutto ciò che mette in pericolo la(mia) vita, impedendomi di crescere radicato nel desiderio divino. Quel desiderio che mi chiama ad appartenere solo a Lui. Tutto Uno con Dio.
    grazie

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